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Tutti sanno che allattare al seno è il modo migliore di nutrire un neonato. Come possiamo evitare le insidie che impediscono a tante donne di farlo con successo? Se comunque diamo al piccolo il latte artificiale, è vero che dobbiamo offrirgliene dosi rigide, ignorando i suoi desideri. Inoltre, lo svezzamento deve avvenire necessariamente in tempi obbligati? E, se il piccolo non accetta la carne, o le verdure, o la frutta, dobbiamo temere che non si nutra bene? E, se “NON MANGIA PROPRIO NIENTE”, è giusto spingerlo a prendere le quantità di cibo che riteniamo necessarie? O, al contrario, se nostro figlio mangia troppo e tende ad ingrassare, si può impedire che diventi obeso? Con “NUTRIRE TUO FIGLIO” il dottore Albani risponde a queste domande e a molte altre in maniera assolutamente rivoluzionaria. Dimostra cioè che, contrariamente a ciò che affermano le mille voci che dominano oggi, dar da mangiare al nostro bambino può e deve essere la cosa più semplice del mondo.

 

I° CAPITOLO – L’ALLATTAMENTO AL SENO

Comincerò a parlarvi di come nutrire un bambino ribadendo un concetto niente affatto nuovo: l’allattamento al seno è di gran lunga il metodo di alimentazione preferibile per il neonato. Innanzitutto il latte materno contiene tutte le sostanze necessarie nella forma più vantaggiosa per lui. Per esempio, il ferro, anche se presente in piccole quantità, è accompagnato dalla lattoferrina, una proteina che ne migliora l’assorbimento. Così il piccolo allattato al seno raramente rischia di rimanerne sprovvisto e di diventare anemico. Inoltre la bassa concentrazione in proteine e sali minerali del latte materno permette ai reni del neonato di eliminare agevolmente le “scorie” che risultano dal suo metabolismo……

…Troppe volte infatti mi capita di vedere madri che, non riuscendo ad allattare al seno, si sentono terribilmente in colpa e temono di mettere seriamente a repentaglio la salute del proprio piccolo. Sebbene io sia un fautore convinto dell’allattamento materno, desidero tuttavia assicurare a queste madri che i loro timori sono largamente infondati….

…..dovrebbe essere facile intuire le regole per una buona riuscita dell’allattamento materno. Il primo comandamento è che il bambino venga attaccato al seno al più presto, meglio se già in sala parto. Se ciò non è possibile, bisognerebbe organizzarsi in modo che il piccolo si ricongiunga alla mamma subito dopo il ritorno in camera e che rimanga con lei per la gran parte del tempo…..

….Pesare un bambino due volte ad ogni poppata gli crea disagio e nervosismo. La sensazione di instabilità dovuta all’oscillazione della bilancia e l’attesa forzata per soddisfare l’appetito possono essere autentiche piccole torture…..

….Una mamma dunque, oltre alle calorie necessarie per il suo mantenimento, per soddisfare le richieste quotidiane del neonato deve prendere da 200 a 250 calorie al giorno in più. Per arrivare a questa cifra basterebbero per esempio un paio di bicchieri di latte, OPPURE poco più di un vasetto di yogurt, OPPURE cinquanta grammi di pasta…..

…..A parte queste considerazioni comunque, non esistono prove convincenti che l’allergia al latte vaccino possa essere scatenata dal latte succhiato al seno materno. Personalmente dunque ritengo le restrizioni imposte alla dieta della mamma che allatta scientificamente ingiustificate, fisicamente e psicologicamente dannose….

Tecniche dell’allattamento al seno
Vorrei fornire ora alcune notizie pratiche su come allattare al seno. Si tratta di regole e trucchi basati sull’esperienza di moltissime madri. Molte delle raccomandazioni che leggerete in questa sezione provengono da manuali della “Lega del latte”, un’organizzazione che agisce in tutto il mondo in favore dell’allattamento materno…..

La mastite
….Se non si arriva in tempo con questa manovra o se comunque attraverso i canalini del latte si introducono dei germi verso l’interno della ghiandola, si può innescare un’infezione chiamata mastite…

Le ragadi
…nella mia esperienza non esistono creme o unguenti efficaci nell’affrettare la guarigione delle ragadi. Anzi molti prodotti che vengono spalmati a questo scopo sul capezzolo, visto che lo mantengono umido, sono addirittura controproducenti. E’ mia abitudine suggerire invece impacchi con acqua e bicarbonato dopo ogni poppata e l’esposizione del seno il più possibile all’aria. Queste due semplicissime misure sono di solito molto efficaci…..

Controindicazioni false all’allattamento al seno….
La miopia, l’anemia, la pressione bassa, il parto cesareo….

Controindicazioni vere all’allattamento al seno….
….la mamma che soffra di vescicole erpetiche proprio sul capezzolo può trasmettere il virus al piccolo durante la suzione e metterlo seriamente a rischio…

Il seno può diventare un vizio?…..

 

III° CAPITOLO – ALLATTAMENTO ARTIFICIALE

…il latte di mucca come tale infatti non per niente adatto al neonato umano per alcune ragioni fondamentali….

Formule in polvere e formule liquide…..
… le formule liquide hanno il vantaggio di essere utilizzabili direttamente, eliminando il lungo e tedioso lavoro di preparazione.
…Il modo più sicuro (e anche più comodo) per diluire il latte in polvere è quello di preparare tutta insieme la quantità che si pensa di usare nelle ventiquattrore….

Le formule “II”
….Queste formule “II”, fra l’altro, sono arricchite di quantità di ferro maggiori rispetto alle formule “I”. Perciò, se somministrate durante la seconda metà del primo anno, permettono di evitare il problema dell’anemia da latte vaccino a cui ho già accennato….

…..le regole igieniche e la sterilizzazione….

….Ma quanto latte artificiale dovremmo fornire al piccolo ogni volta? La risposta è molto semplice: sia nel caso dell’aggiunta che della vera e propria sostituzione di una poppata, la quantità da offrire deve essere assolutamente a piacere, senza limitazioni….. Il neonato infatti è assolutamente in grado, anche col latte artificiale, di porsi dei limiti spontanei e di mangiare solo quando e quanto gli è necessario…..

….Si può riusare il latte che rimane nel poppatoio?…….

…..la vitamina D, il fluoro e il ferro devono essere somministrati?…..

L’allergia al latte e le formule alternative…..
e le false allergie……
…..come proteggersi dalle diete inutili……

La stitichezza e la diarrea, come riconoscerle e come curarle…..

 

IV° CAPITOLO – QUANTO DEVE CRESCERE e QUANTO DEVE MANGIARE UN LATTANTE

Quanto deve crescere un lattante

…. Per cominciare, vorrei che metteste subito da parte alcuni luoghi comuni, primo fra tutti quello secondo il quale un neonato dovrebbe aumentare di “almeno 200 grammi alla settimana”. Idee come queste suscitano facilmente ansia perché sono errate e creano delle aspettative che andranno quasi certamente deluse…..

….ogni bambino cresce a un ritmo particolare che dipende innanzitutto dalle sue caratteristiche ereditarie…..

…..Lorella per esempio, i cui genitori sono piuttosto minuti (il papà è alto un metro e sessanta e la madre uno e cinquantacinque), alla nascita era 2,5 Kg. e a un mese “soli” 3 Kg. E’ dunque aumentata di “soli” 120 grammi alla settimana, ma non si può dire che sia cresciuta troppo poco…

….ovviamente, al contrario, è prevedibile che i bambini nati da genitori grandi crescano fin dalla nascita più in fretta di quelli nati da genitori piccoli….
Quanto deve mangiare….
…..è assolutamente ovvio che un bambino grande di costituzione, che si prevede cresca più in fretta degli altri, mangi anche più degli altri. Ma non è solo la costituzione a influire sulla quantità di latte necessaria a ciascun lattante. Ci sono anche il suo livello di attività muscolare, il sesso, il clima e altri fattori a determinare il suo appetito…

….Ambra per esempio, che mi fu portata la prima volta quando aveva tre mesi da genitori al limite di una crisi di nervi, piangeva continuamente e aveva uno sguardo per me ovviamente famelico. All’opposto, i genitori di Giulia e Lorella erano “disperati” perché si erano convinti che le loro figlie, mangiando così poco, sarebbero certamente “deperite”…..

…..Si capisce dunque perché tutti, anche i lattanti, abbiano bisogno di mangiare meno d’estate: devono produrre meno calore e devono avere meno grasso addosso……

Bisogna fidarsi di lui…..
è impossibile prevedere con certezza la dose di latte necessaria per un piccolo a una certa età….
…..l’esperienza ha dimostrato da tempo che un bambino sano (non importa quanto sia piccolo di costituzione) è capace di regolarsi da solo sulle quantità di latte da prendere…

 

V° CAPITOLO – I DISTURBI DELL’ALLATTAMENTO

Fattori che disturbano la poppata:

  • Il caldo
  • Le coliche
  • Il reflusso gastro-esofageo
  • La stenosi del piloro
  • L’otite

 

VI° CAPITOLO – LO SVEZZAMENTO

….ritengo essenziale che lo svezzamento si svolga nel massimo della serenità perché il bambino acquisti un buon rapporto col cibo….

Si può svezzare tardi senza conseguenze…

Primo comandamento: niente forzature…

Perché un’introduzione graduale?…

Frullare fa male?…

Il sale e l’acqua…

Il latte vaccino e il ferro….

Tabella ideale per lo svezzamento….

I passati di verdure, l’olio d’oliva, il parmigiano…

I cereali, il semolino, la pastina: glutine o no?……

Le carni…

Il pesce…

L’uovo…

I cibi dalla tavola degli adulti: quando?…..

 

VII° CAPITOLO – LA DIGESTIONE E LA MALDIGESTIONE: FATTI E MITI

….quando si svezza un bambino, si parla spesso di cibi “pesanti” e cibi “leggeri” e di buona e cattiva digestione. Così si sentono frasi come “il bambino ha digerito male”, “questo latte è più digeribile, questo meno” e così via. Le mamme fanno spesso questo tipo di osservazioni con molta disinvoltura, ma il più delle volte non si rendono conto di ciò che vuol dire veramente la parola “digestione”… …per intenderci, vediamo innanzitutto cosa significa davvero il termine digestione…

Gli enzimi…

Dove avviene la digestione…

Il ruolo del fegato: che delusione!…

…è’ una distorsione grossolana dunque dire che i cibi grassi “affaticano” il fegato…

Le feci, la stitichezza e la diarrea…

…i falsi problemi…

Quando la digestione è davvero cattiva…

Cosa vuol dire la “digeribilità”?

La gastroenterite…

Il reflusso gastroesofageo

La fibrosi cistica…

L’intolleranza al glutine, i suoi sintomi, la diagnosi…..

le allergie e le intolleranze alimentari

la “diarrea cronica non specifica”…

come distinguerla dalla celiachia (o intolleranza al glutine)…

la stitichezza, cause e rimedi

…quanto può restare un bambino senza evacuare? Può davvero verificarsi un “blocco intestinale” se non si interviene in tempo?…..

Alimentazione durante le malattie

Dobbiamo tenerlo “leggero” se ha la febbre?

E se ha la gastroenterite, quando possiamo riprendere l’alimentazione e come?…

 

VIII° CAPITOLO – IL GUSTO E L’APPETITO E IL BAMBINO CHE “NON MANGIA”

……rifiutando l’amaro insomma, il bambino si difende istintivamente da un pericolo mortale. Un altro fenomeno che caratterizza il comportamento del gusto durante lo svezzamento la cosiddetta “neofobia”. Si tratta cioè del sospetto verso i nuovi sapori in generale, dettato da ragioni simili a quelle che inducono il bambino a rifiutare l’amaro. In ogni cibo sconosciuto insomma il piccolo sospetta forse la presenza di un’insidia, se non quella di un sapore disgustoso…

…Fra gli altri spiccano coloro che fanno “disperare” maggiormente le mamme: i “degustatori”. Questi piccoli hanno delle papille gustative estremamente sensibili e, tolti pochi cibi preferiti, scovano sapori sgraditi dappertutto…

E’ proprio indispensabile una dieta varia?….

….in realtà, anche la dieta monotona e limitata che i nostri figli accettano usualmente contiene tutti i nutrienti essenziali…

…il bambino che non mangia “mai” verdure e frutta non rischia di rimanere privo di vitamine… un bambino che non tocca mai carne o pesce, ottiene comunque la sua dose giusta di proteine anche solo dalla pizza, dal latte, dalle uova e dai fagioli…

…la famosa “dieta varia” per moltissimi bambini comincia a diventare una realtà soltanto dopo anni e anni di tentativi frustrati dei genitori, magari solo alle soglie dell’età adulta… Il bambino inappetente e “sciupato”…

…Fra i bimbi “inappetenti” spiccano quelli che hanno una costituzione longilinea o minuta e in particolare le femmine… Per etichettare il suo aspetto, contrapponendolo a quello del bambino florido, la nostra tradizione ha forgiato una serie di termini dispregiativi: “sciupato”, “mingherlino”, “deperito”, “sottopeso”, “pelle e ossa”…

….la storia dei rimedi a cui ricorre la mamma del bambino “che non mangia e non cresce” è quasi sempre la stessa sequenza di abusi…

…dopo lunghissime e faticosissime sessioni, talvolta riesce a fargli mangiare qualche boccone in più. Ma a quale costo! …I pasti del bambino diventano “il problema” della vita familiare… L’appetito, un istinto da rispettare…..

… tante mamme cioè non considerano affatto sufficiente che il loro piccolo mangi pochi frammenti di cibo o che talvolta si accontenti di una tazza di latte al giorno e basta…

E’ normale spizzicare…

…E’ normale infatti che l’appetito di moltissimi bambini sia spesso capriccioso e imprevedibile e che essi mangino per lunghissimi periodi “spizzicando” e basta… L’appetito non è un capriccio…

…. l’appetito è un’istinto infallibile, da conservare e proteggere…

I “centili” e le carte della crescita…

…come valutare “scientificamente” se il vostro piccolo sta crescendo bene Il bambino medio, quello più grande e quello più piccolo…

….. a quale di queste categorie appartiene il vostro bambino e come dovrà crescere nel futuro?….
La crescita in genere è stabile…

….. la crescita in genere procede regolarmente, secondo una curva statistica ben individuabile, ma non sempre…
La pubertà ritardata…

…. i bambini che crescono in ritardo, ma che arrivano anche più in alto degli altri…..

Una dieta monotona…

Cosa preferisce mangiare il “bambino che non mangia”…

Se non mangia la carne: la dieta latto-uovo-vegetariana…

Se non mangia verdura e frutta…

Se non mangia il latte…

Se non mangia il pesce o l’uovo…

Se non vuole il cibo a pezzettini…

I rischi che corre il bambino quando lo forziamo a mangiare…

… prova comunque disgusto…

… comincia a provare anche paura…

… poi il risentimento e la rabbia…

… si abitua a una quantità eccessiva di attenzioni…

… perde fiducia in se stesso…

… impara a ignorare i propri istinti sani della sazietà e del disgusto…

… comincia a mangiare non dietro l’impulso della fame, ma perché desidera l’approvazione della mamma…

… sviluppa un cattivo rapporto col cibo…

… tutto senza ricavarne alcun vantaggio…

I rimedi…

…Consiglio di aspettare che sia lei/lui a dar segni di aver fame e di smettere di imporgli il cibo solo perché è arrivata l’ora del pasto…

…Ci vuole coraggio e coerenza…

… I vantaggi del lasciar libero il bambino….

… Un esercizio utile: mantenere un diario meticoloso di ciò che mangia senza essere in alcun modo forzato…

 

IX° CAPITOLO – L’OBESITA’: IL VERO PROBLEMA

…l’eccesso nel mangiare, che ha conquistato decisamente la scena come il vero guaio alimentare del giorno d’oggi…
Sovrappeso apparente…

… come si distingue il bambino che è di costituzione “florida” e quello che sta diventando troppo “grasso”….
Sovrappeso reale e obesità…

…quando si può parlare di vera obesità?…

…le conseguenze fisiche e quelle psicologiche dell’obesità…

…quali ne sono le cause e quali i rimedi?….

 

X° CAPITOLO – DISTURBI DOVUTI AGLI ALIMENTI : VERITA’ E MITI

Le allergie alimentari…

… a mio avviso oggi si parla di allergie ai cibi con troppa disinvoltura. In realtà le allergie alimentari sono molto più rare di quanto la nostra cultura medica sembra ritenere… … Le restrizioni dietetiche immotivate rischiano di provocare, oltre a un eventuale svantaggio fisico, anche inutili frustrazioni e sofferenze…

… per tentare di sottrarre molti bambini a un’esperienza del genere che mi accingo…

… vi descriverò situazioni, come quella della “diarrea cronica non specifica” che, pur non essendo di origine allergica, vengono spesso curate come tali…

… quando è davvero giustificata la diagnosi di allergia alimentare?…

… E’ il caso di allarmarsi quando la diarrea ha le seguenti caratteristiche….

La celiachia…

… quando è giusto sospettarla… l’arresto della crescita in peso e in statura…

… la ricerca degli AGA e degli EMA è uno screening, non stabilisce la diagnosi..

… la biopsia intestinale e la diagnosi…

… solo dopo aver stabilito la diagnosi si mette il bambino a dieta senza glutine e non prima….

La stitichezza…

…la stitichezza non è una malattia…

… non è vero che, se il piccolo trattiene le feci per alcuni giorni (anche per oltre una settimana), rischia di avere un blocco intestinale o un’intossicazione, o di perdere l’appetito e deperire…

… intorno al secondo anno di vita la cosa può diventare un vero e proprio conflitto fra lui e la mamma…

… le implicazioni psicologiche…

…. meglio non intervenire…

… come far diventare le feci morbide senza lassativi e senza effetti collaterali…