CRESCITA E SVILUPPO: PRIMI ANNI DI SCUOLA

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Approfondimento in lavorazione.

SCUOLA ELEMENTARE

Quando comincia la scuola elementare, quindi un vero corso di studi regolarizzato e serio, il bambino si deve adattare a delle regole che lo costringono ad un lavoro di concentrazione assiduo e che lo costringerà ad abituarsi a sacrificare il proprio istinto e impulso di fare attività spontanea e fisica. 

Si dovrà quindi abituare alle regole, a stare seduto e a seguire una disciplina adeguata, questo gli può portare la sofferenza legata al fatto che l’insegnante non è più aperto a lasciarlo libero di fare quello che vuole ma lo costringe a stare seduto. Il maestro diventa una sorta di dittatore antipatico, che non viene percepito più come un sostituto della mamma o del papa, ma un estraneo.

Quindi il bambino deve cominciare ad adeguarsi a questa nuova relazione con un adulto che non è più quella protettiva e genitoriale, ma una relazione studente e insegnante.

Si dovrà quindi usare un approccio di ascolto attivo e dei messaggi-io invece che i messaggi-tu:

“Capisco il tuo problema, ti annoi, ti manco, vorresti fare tutto quello che vuoi e invece ti fanno fare cose noiose, è molto difficile vero?”

CRESCITA DELL’EMPATIA

Quando si parla di empatia ci si riferisce al messaggio “Mi metto nei tuoi panni”.

Il bambino la impara con l’esempio, a mano a mano che cresce e il genitore ha un atteggiamento empatico nei suoi confronti, perché gli fa capire che capisce le sue difficoltà, anzi gliele descrive e gliele rispecchia in modo che diventi capace sempre di più di descrivere la propria situazione e di esprimerla anche volendosene lamentare per farla capire agli altri.

Questo lo sa fare di più se il genitore glielo concede inizialmente descrivendogli quello che sta probabilmente provando e perché lo prova, e quindi mano a mano che glielo rispecchi fa proprio il modo di descrivere la sua situazione e quando ci riesce, ha anche, in virtù dell’esempio che il genitore gli ha dato, la possibilità di usare lo stesso approccio con te e con i suoi compagni di scuola, di gioco e di lavoro.

“Io mi metto nei tuoi panni, tu ti metti nei miei” e quindi possiamo collaborare, rispettandoci.

Il rapporto con i compagni di classe si costruisce con l’empatia, intanto descrivendo con chiarezza quello che senti, ma poi capendo e mettendoti nei panni di chi ti sta davanti, vedendo quello che gli succede, e dandogliene atto, il rapporto diventa più collaborativo, rende la vita sociale con gli altri molto più facile e gradevole in tutte le direzioni. Non conviene avere un rapporto conflittuale con gli altri bambini.

Quando il genitore fa queste esortazioni, se non è lui stesso a dargli il buon esempio, è ipocrita e rende inutile ogni tentativo.

CENTRO ESTIVO

Suggerisco anche di far frequentare, ai bambini dai 6 agli 11 anni, i centri estivi in cui si dorme qualche giorno fuori casa e lontano dai genitori.

E’ vero che quando un bambino va a dormire fuori per la prima volta, si può sentire spaesato e un po’ spaventato dell’idea di non dormire con la mamma la sera e di non avere accesso alla mamma in continuazione, e provocargli quindi un certo disorientamento, ma se un genitore fa comunque questo passo, di mandarlo in un campo estivo per una settimana, con la possibilità di telefonare e comunque di avere dei contatti con i suoi genitori, gli da la sensazione di fidarsi della sua capacità di superare questo disorientamento e questa paura.

Far fare al proprio figlio un’esperienza un po’ difficile, ma non disastrosa ed estrema è un’occasione, per comunicargli che abbiamo fiducia in loro e per abituarli ad allenarsi alle esperienze di questo tipo.

LA TUTELA DELLA SALUTE MENTALE E LE ATTIVTA' EXTRA SCOLASTICHE

Attualmente, si avverte sempre di più la necessità, per tutelare la salute mentale e fisica del nostro bambino, per lo sviluppo della sua personalità. e per adeguarsi ai tempi di oggi, fargli svolgere attività che gli permettono di avere una serie di conoscenze in più rispetto a prima.

Fare esercizio fisico è essenziale per la sua salute fisica. 

Per la sua salute mentale, per i miei pazienti, organizzo dei corsi di parenting, di educazione dei genitori all’approccio giusto per far sviluppare la personalità del bambino in maniera positiva, verso l’acquisizione di una maggiore autonomia e una maggiore autostima  che gli permetta poi di avere una esperienza di vita positiva.

Che cosa vuol dire “ Avere degli approcci positivi” per quanto riguarda l’aspetto mentale del bambini?  

Una cosa fondamentale è avere degli approcci che incoraggino nel bambino l’accettazione di sé stesso, così come una maggiore fiducia in se stesso.

Questo approccio dei genitori, verso i figli, non è stato considerato  mai nel passato, in cui c’era una immagine del bambino molto meno matura  di quella che esiste oggi e si trattava il bambino in maniera tale da renderlo molto più dipendente e iperprotetto. 

In aggiunta poi suggerisco assolutamente di far svolgere ai propri bambini delle attività cognitive e intellettuali extra scolastiche come la scuola di teatro, di musica o di lingue straniere, in quanto portando il bambino fuori da un contesto familiare iperprotettivo, che lo rende dipendente, ha anche l’effetto di aiutare il bambino a renderlo più indipendente, oltre che dargli delle competenze che migliorano il suo sviluppo mentale.