Nessuno può dire con certezza se l’influenza colpirà duro anche questo inverno e quanti danni potrà arrecare.

Tuttavia, per il costante incremento dei viaggi intercontinentali, soprattutto da e per l’oriente, le epidemie di questa infezione si sono fatte decisamente più probabili.

Inoltre, oggi si sa che il virus causa più complicazioni di quanto si pensasse in passato, non solo a carico del sistema respiratorio (bronchiti, polmoniti, otiti, sinusiti ecc.), ma anche a danno del sistema nervoso centrale (encefalopatia) o del cuore (miocardite, pericardite).

Così può causare la morte, sebbene raramente, anche in persone giovani e non particolarmente a rischio. Una statistica francese del 2002, inoltre, indica che, per una complicazione o per un’altra, l’influenza può costringere al ricovero ospedaliero circa il 20 % dei bambini da 0 a 11 mesi d’età che ne vengono colpiti.

Oltre ai danni che causa alla salute, insomma, si può intuire l’enorme costo economico che un’epidemia di questo virus può reclamare, sia per le cure mediche che per le assenze dal lavoro ad essa direttamente o indirettamente collegate.

Il vaccino, d’altra parte, non costa molto, è efficace ed è essenzialmente innocuo. Si fa in due dosi intramuscolari, la prima al più presto possibile e la seconda dopo un mese. I bambini dai sei mesi a tre anni ne debbono ricevere metà dose.