I vaccini sono forse il mezzo più importante fra quelli con i quali la medicina del ventesimo secolo ha assicurato la sopravvivenza a grandissime masse di bambini e ne ha migliorato enormemente la qualità della vita
Ma (ironia della sorte!) i vaccini sono anche sempre stati l’oggetto di un’opposizione ottusa e feroce, fin da quando, nel 1796, il medico inglese Jenner iniziò le prime immunizzazioni col vaccino contro il vaiolo.

Come è successo ad altre scoperte benemerite (pensate all’esempio delle scoperte di Galileo!) anche per i vaccini i pregiudizi oscurantisti hanno spesso avuto il sopravvento, ritardandone troppe volte l’introduzione con grave danno per tutti. Ancora oggi esistono individui e gruppi che combattono vere e proprie crociate contro le vaccinazioni perché convinti, sulla base di un’interpretazione falsa o distorta dei fatti, che siano più nocive e rischiose che utili.

Eppure la grande messe di dati a favore dei vaccini è un fatto incontrovertibile e anche facilmente controllabile da parte di tutti. Non a caso essi godono del favore incondizionato dei ricercatori del campo, di tutte le organizzazioni nazionali dei pediatri (prima fra tutte dell’Accademia Americana di Pediatria) e di organizzazioni autorevoli come il Centro per il Controllo delle Malattie Infettive, l’OMS, l’UNICEF ecc.

Tutti ignoranti o corrotti?

Non sarebbe difficile per me, allo scopo di smentire certi siti che pubblicano dati falsi o distorti sui vaccini presi da fonti inesistenti o assolutamente screditate, citarvi tutte le ricerche che negli ultimi cinquant’anni hanno dato prova dopo prova dell’estremo vantaggio dei vaccini. Ma non desidero tediarvi con disquisizioni di tipo tecnico.

Chi volesse saperne di più o consultare ricerche e dati può chiedermi notizie compilando il modulo contatti.

Qui di seguito mi è sembrato comunque utile dare un elenco delle domande che usualmente ricevo da parte dei genitori a proposito dei vaccini con le risposte relative.

Perché dovrei vaccinare il mio bambino?

Perché è la forma più naturale e sicura di prevenzione di molte malattie infettive molto rischiose per la sua salute.

Perché esistono vaccini “obbligatori” e vaccini “facoltativi”?

Questa distinzione non ha niente a che vedere con l’efficacia e l’importanza di ciascun vaccino. E’ dovuta solamente a ragioni “storiche”, cioè al fatto che i primi vaccini introdotti nel nostro paese dovettero essere resi obbligatori per costringere la gente a superare i sospetti e le reticenze e vaccinare i loro bambini. Oggi la maggior parte dei vaccini è facoltativa, anche se fortemente raccomandata dagli esperti, perché la gente è meglio informata e più disposta a sottoporre i propri figli alle immunizzazioni disponibili.

Quali sono gli effetti collaterali e i rischi dei vaccini attualmente in uso?

Non importa quanti e quali effetti collaterali i vaccini possano causare, i loro vantaggi sono talmente numerosi ed evidenti che non dovrebbe mai esserci alcun dubbio sulla opportunità di praticarli a tutti i bambini.

Ecco comunque un elenco degli effetti indesiderati che ogni vaccino può dare, a prescindere dal fatto che venga somministrato singolarmente o in combinazione con altri vaccini:

1. Antidifterico. Raramente, lieve gonfiore sul punto dell’iniezione e lieve rialzo della temperatura entro ventiquattrore dall’iniezione.

2. Antitetanico. Come per l’antidifterico.

3. Antipertosse. Gli effetti collaterali di questo vaccino sono simili a quelli dei due precedenti, ma si presentano con maggiore probabilità e intensità. Con i prodotti odierni però, cioè con i cosiddetti vaccini “acellulari”, è piuttosto raro che la temperatura superi i 38°C e che sia quindi necessario somministrare un antifebbrile. Se ciò succede, basta una dose o due di paracetamolo, a intervalli di circa quattro, sei ore per dare sollievo al piccolo.

4. Antipolio per iniezione (Salk). Come per l’antitetanica e l’antidifterica.

5. Antipolio orale (gocce). Vedi la risposta alla domanda sugli effetti di questo vaccino più avanti.

6. Antiemofilo (Hib). Effetti simili a quelli antidifterico e antitetanico, ma decisamente più rari.

7. Antiepatite B. Anche per questo vaccino gli unici effetti indesiderabili conosciuti sono dolore e gonfiore nel punto dell’iniezione e febbre, ma in casi molto insoliti.

8. Antimorbillo. Può causare una febbre, anche alta (39 °C), che inizia fra 4 e 12 giorni dall’iniezione e può durare al massimo due o tre giorni. Questa può essere accompagnata o seguita da una lieve eruzione di macchiette sul tronco e sul volto. In altre parole si può verificare una lieve forma di morbillo, ma senza le complicazioni che possono seguire la malattia naturale. Inoltre una ghiandola linfatica dell’inguine dallo stesso lato dell’iniezione può gonfiarsi per qualche settimana. L’unico rimedio da usare in caso di febbre alta è il paracetamolo.

9. Antirosolia. Nessun effetto

10. Antiparotite. Può causare una lieve forma di parotite, talvolta seguita anche da un risentimento meningeo, ma senza alcuna conseguenza dannosa permanente. Può essere necessario somministrare il paracetamolo.

11. Antivaricella. Arrossamento e dolore nel punto dell’iniezione. Raramente si sviluppa l’eruzione tipica della varicella, ma molto limitata (2-5 bollicine) da 5 a 26 giorni dopo l’iniezione.

12. Antipneumococco. Lieve infiammazione sul punto dell’iniezione e raramente febbre, anche alta.

13. Antiepatite A. Lievi reazioni simili a quelle del vaccino antiepatite B.

E’ vero che “troppi” vaccini non permettono al sistema immunitario di svilupparsi normalmente?

E’ vero il contrario. Ogni vaccino stimola una reazione del sistema immunitario perfettamente simile a quella delle infezioni naturali e quindi contribuisce all’evoluzione e alla maturazione del sistema stesso.

E’ vero che il vaccino antiepatite B può causare l’autismo e la sclerosi a placche?

E’ assolutamente infondato. Vedi a questo proposito, in questa stessa sezione, la novità sul mercurio e i vaccini, dove do una risposta anche a questa domanda.

I vaccini con il mercurio sono ancora in uso? Se è così, non rischio di danneggiare il mio bambino somministrandoglieli?

Vedi le domande e le risposte che ho preparato per voi a questo proposito sotto un altro titolo di questa sezione.

E’ vero che il vaccino antipolio orale (Sabin) può causare la poliomielite?

Questa domanda mi dà l’opportunità di mettere in luce come, al contrario di quanto implicano gli allarmisti contro i vaccini, i ricercatori e le autorità sanitarie siano estremamente vigili nel rilevare eventuali rarissimi effetti collaterali dei vaccini e cercare di mettervi subito rimedio.

E’ vero che la vaccinazione antipolio orale, fin quando è stata praticata, ha causato un caso di poliomielite per ogni milione di prime dosi, cosa che ha reso molto difficile rendersi conto del legame fra la vaccinazione e l’evento stesso.

Nel frattempo però la malattia “selvaggia”, che prima dell’introduzione del vaccino si presentava in epidemie frequenti e causava in continuazione morti e handicap permanenti, è del tutto scomparsa, con enorme beneficio per l’umanità.

Comunque, una volta che i ricercatori hanno scoperto il legame fra i rarissimi casi di poliomielite e il vaccino orale, si è immediatamente ritornati a fare il vaccino antipolio preparato col virus ucciso (il Salk).

Dopo le prime due dosi di Salk tuttavia, il bambino è ormai protetto contro l’eventualità di contrarre la poliomielite dal Sabin e questo perciò può essere usato per completare la vaccinazione.