Molti genitori mi chiedono consiglio a proposito del nuovo vaccino contro il pneumococco: È utile? È sicuro?
La mia risposta è sì, esistono ampie dimostrazioni che questo vaccino è utile e innocuo. Tuttavia, prima di farlo ai vostri bambini dovete conoscere alcune notizie. Una delle difficoltà maggiori nella preparazione di questo vaccino è che la capsula del pneumococco, dalla quale esso è stato preparato, è fatta di polisaccaridi. Queste sostanze non vengono riconosciute dal sistema immunitario del bambino nei primi ventiquattro mesi e perciò non riescono a sollecitare la formazione di anticorpi in questo periodo. Per aggirare questo problema i polisaccaridi capsulari del pneumococco sono stati “coniugati” (cioè legati) all’anatossina difterica, una molecola che li ha resi capaci di immunizzare anche i piccoli lattanti.
Da alcuni anni il vaccino viene somministrato in massa ai bambini statunitensi e il risultato è che le malattie “invasive” da pneumococco, cioè la polmonite, la meningite e la setticemia, sono diminuite drasticamente. Anche l’otite, sebbene in misura molto limitata, può essere prevenuta con questo vaccino.
Attenzione però a scegliere il vaccino giusto
Esistono due prodotti in circolazione:
a. l’ “eptavalente” (preparato cioè contro sette ceppi del batterio), che è poi quello “coniugato” efficace già dai primi mesi
b. e un vaccino fatto con 23 ceppi, ma non coniugato, che è efficace solo dopo i due anni.
L’ideale è iniziare somministrando la prima dose del vaccino “eptavalente”al secondo mese, la seconda al quarto e la terza al sesto. Poi si fa un richiamo a circa un anno e mezzo. Per i bambini che hanno già superato i due anni e non sono ancora immunizzati, si può somministrare una dose del vaccino 23-valente.
I possibili effetti collaterali di ambedue i vaccini sono piuttosto insoliti e insignificanti e consistono in una lieve reazione febbrile nelle 24 ore dopo la somministrazione e/o un piccolo gonfiore e arrossamento sul punto dell’iniezione, che scompare spontaneamente in pochi giorni.
Vaccini anticatarrali o immunostimolanti
Cosa sono invece i cosiddetti “vaccini anticatarrali” o “immunostimolanti”, così largamente prescritti per i bambini che si ammalano sempre di infezioni respiratorie e di otiti durante i primi anni di asilo? Sono preparati prodotti con alcuni batteri (incluso il pneumococco) uccisi e purificati, sotto forma di gocce o di compresse, che vengono somministrati per bocca in cicli. Teoricamente dovrebbero stimolare le difese contro questi stessi batteri e aiutare in generale l’apparato immunitario a combattere meglio quelle infezioni. In realtà non esiste alcuna prova scientificamente fondata che essi funzionino davvero ed è mia abitudine non prescriverli.